giovedì 24 luglio 2008

Un pò di rafting...

Eccoci qua. Le vacanze, almeno questa prima parte, sono finite. I giorni trascorsi in montagna mi hanno aiutato a ricaricare un pò le pile. Per il momento, l'ozio la fa ancora da padrone, anche se molto presto, prima di andare al mare, mi toccherà cominciare a "sfogliare" un pò genetica.
Durante l'ultimo giorno del mio soggiorno trentino, ho avuto anche l'occasione di provare una cosa che non avevo mai fatto prima, ovvero il rafting.
Per farlo ci siamo recati presso il "Chili Rafting", centro gestito da alcuni ragazzi e che si trova in Val di Sole.
All'inizio l'istruttore è stato un buon quarto d'ora a spiegarci cosa fare a seconda dei comandi che lui ci avrebbe dato dalla parte posteriore del gommone, per esempio avanti, indietro, tenersi all'interno e molti altri ancora. Lì per lì ho pensato che non mi sarei mai potuto ricordare tutto e che avrei sbagliato sicuramente qualcosa. Invece, una volta cominciato il nostro percorso sulle rapide del torrente Noce, tutto mi è sembrato, almeno relativamente, più facile e naturale.
L'istruttore ci ha fatto anche nuotare per un pezzetto nelle acque, a dir la verità un pò "freddine", del torrente, e per fortuna che avevamo la muta... Menomale che lui è rimasto, saggiamente, lì con una pagaia da tendere a chi fosse in difficoltà, altrimenti mia madre, che non è una grande nuotatrice, la ritrovavamo nel lago a valle...
A parte questo, a parte le "ondate" d'acqua che ci hanno investito ad ogni sobbalzo, direi che è stata un'esperienza divertente e che consiglio a tutti di provare.
Un fotografo ci ha immortalato durante il tragitto: come al solito sono venuto orribilmente, ma, nonostante ciò, ho aggiunto una slideshow con queste foto.
A presto e buone vacanze a tutti.

martedì 15 luglio 2008

Dall'istologia alla Val di Non...

Torno a scrivere sul blog con un bel peso in meno rispetto a pochi giorni fa: istologia è andata e sono ufficialmente al secondo anno!

E' stata davvero una gran fortuna aver passato, anche bene, questo esame subito alla prima. Sarebbe stato davvero brutto partire portandosi dietro gli ormai famigerati libri e dover stare a ripassare. Senza contare il rivivere la non bella sensazione d'ansia vissuta i giorni e, soprattutto, la mattina, prima dell'esame. Come ha detto Daniele, di ritorno a casa: " Stamattina in treno eravamo in certe condizioni..."

Insomma, archiviata isto, dal 13 mi trovo in "ritiro" in Trentino, in Val di Non, la "patria" della mela Melinda. Non so quante migliaia di tonnellate ne vengano prodotte qui ogni anno, certamente molte, dal momento che in valle si vede un'unica, enorme, distesa di meli.

Devo ammettere che la sera qui non c'è molto da vedere, però di giorno mi dò da fare, tentando anche, ma inutilmente, di smaltire quel pò di "pancetta" che, causa diminuzione dell'attività fisica dovuta alla preparazione di istologia, ho messo su.
Oggi, per esempio, assieme a mia madre e mia sorella ed altre quattro persone più la guida, sono stato a camminare lungo un percorso abbastanza accidentato all'interno del parco nazionale dello Stelvio, per arrivare alle cascate del Saènt.
Dopo aver raggiunto con il pullmino quota 1500 metri, a piedi siamo arrivati fino ai 1900 circa camminando all'interno della boscaglia, e costeggiando anche alcune malghe, ovvero delle costruzioni di legno isolate, abitate, per alcuni mesi dell'anno, da pastori. Ad una di queste ci siamo fermati, pasteggiando con pane, formaggio, speck e "mortandela", un salume tipico della Val di Non, tra l'altro davvero buono. Lungo il sentiero abbiamo potuto scorgere una delle marmotte che vivono in questi luoghi, ed imbatterci anche in una vipera, che, per fortuna, se n'è andata subito infilandosi tra l'erba. Come ci è stato spiegato, se non si tenta di darle fastidio o di colpirla, normalmente se ne va e non succede niente.
Sulla via del ritorno, abbiamo incontrato uno di questi pastori, che, con due asini adulti carichi di provviste ed uno piccolo, stava raggiungendo una delle malghe, dove possiede 500 pecore. Non so proprio come faccia a vivere per mesi, da solo, in una casa di legno in un luogo come quello, bellissimo quanto isolato, posto nel bel mezzo dei boschi alpini. E' sposato, in pensione da dieci anni dopo aver fatto l'autista, ma ha deciso di intraprendere quell'attività. Pensate che quando, passati lì alcuni mesi, è giunto il momento di lasciare la malga, arriva a piedi, con il gregge di pecore, fino in Veneto. Ho capito che per fare quella vita devi esserne veramente appassionato, altrimenti, come farei io, non resisterei neanche un giorno lì, da solo.
Mi fanno ancora male le gambe per via di oggi, ma in compenso ora, con una istologia in meno da dare, posso, almeno per qualche giorno, far lavorare un pò il corpo e rilassare la mente, che ne ha davvero bisogno.

La 5E in gita a Dublino

La 5E in gita a Dublino
Un ricordo del periodo liceale...