giovedì 24 luglio 2008

Un pò di rafting...

Eccoci qua. Le vacanze, almeno questa prima parte, sono finite. I giorni trascorsi in montagna mi hanno aiutato a ricaricare un pò le pile. Per il momento, l'ozio la fa ancora da padrone, anche se molto presto, prima di andare al mare, mi toccherà cominciare a "sfogliare" un pò genetica.
Durante l'ultimo giorno del mio soggiorno trentino, ho avuto anche l'occasione di provare una cosa che non avevo mai fatto prima, ovvero il rafting.
Per farlo ci siamo recati presso il "Chili Rafting", centro gestito da alcuni ragazzi e che si trova in Val di Sole.
All'inizio l'istruttore è stato un buon quarto d'ora a spiegarci cosa fare a seconda dei comandi che lui ci avrebbe dato dalla parte posteriore del gommone, per esempio avanti, indietro, tenersi all'interno e molti altri ancora. Lì per lì ho pensato che non mi sarei mai potuto ricordare tutto e che avrei sbagliato sicuramente qualcosa. Invece, una volta cominciato il nostro percorso sulle rapide del torrente Noce, tutto mi è sembrato, almeno relativamente, più facile e naturale.
L'istruttore ci ha fatto anche nuotare per un pezzetto nelle acque, a dir la verità un pò "freddine", del torrente, e per fortuna che avevamo la muta... Menomale che lui è rimasto, saggiamente, lì con una pagaia da tendere a chi fosse in difficoltà, altrimenti mia madre, che non è una grande nuotatrice, la ritrovavamo nel lago a valle...
A parte questo, a parte le "ondate" d'acqua che ci hanno investito ad ogni sobbalzo, direi che è stata un'esperienza divertente e che consiglio a tutti di provare.
Un fotografo ci ha immortalato durante il tragitto: come al solito sono venuto orribilmente, ma, nonostante ciò, ho aggiunto una slideshow con queste foto.
A presto e buone vacanze a tutti.

martedì 15 luglio 2008

Dall'istologia alla Val di Non...

Torno a scrivere sul blog con un bel peso in meno rispetto a pochi giorni fa: istologia è andata e sono ufficialmente al secondo anno!

E' stata davvero una gran fortuna aver passato, anche bene, questo esame subito alla prima. Sarebbe stato davvero brutto partire portandosi dietro gli ormai famigerati libri e dover stare a ripassare. Senza contare il rivivere la non bella sensazione d'ansia vissuta i giorni e, soprattutto, la mattina, prima dell'esame. Come ha detto Daniele, di ritorno a casa: " Stamattina in treno eravamo in certe condizioni..."

Insomma, archiviata isto, dal 13 mi trovo in "ritiro" in Trentino, in Val di Non, la "patria" della mela Melinda. Non so quante migliaia di tonnellate ne vengano prodotte qui ogni anno, certamente molte, dal momento che in valle si vede un'unica, enorme, distesa di meli.

Devo ammettere che la sera qui non c'è molto da vedere, però di giorno mi dò da fare, tentando anche, ma inutilmente, di smaltire quel pò di "pancetta" che, causa diminuzione dell'attività fisica dovuta alla preparazione di istologia, ho messo su.
Oggi, per esempio, assieme a mia madre e mia sorella ed altre quattro persone più la guida, sono stato a camminare lungo un percorso abbastanza accidentato all'interno del parco nazionale dello Stelvio, per arrivare alle cascate del Saènt.
Dopo aver raggiunto con il pullmino quota 1500 metri, a piedi siamo arrivati fino ai 1900 circa camminando all'interno della boscaglia, e costeggiando anche alcune malghe, ovvero delle costruzioni di legno isolate, abitate, per alcuni mesi dell'anno, da pastori. Ad una di queste ci siamo fermati, pasteggiando con pane, formaggio, speck e "mortandela", un salume tipico della Val di Non, tra l'altro davvero buono. Lungo il sentiero abbiamo potuto scorgere una delle marmotte che vivono in questi luoghi, ed imbatterci anche in una vipera, che, per fortuna, se n'è andata subito infilandosi tra l'erba. Come ci è stato spiegato, se non si tenta di darle fastidio o di colpirla, normalmente se ne va e non succede niente.
Sulla via del ritorno, abbiamo incontrato uno di questi pastori, che, con due asini adulti carichi di provviste ed uno piccolo, stava raggiungendo una delle malghe, dove possiede 500 pecore. Non so proprio come faccia a vivere per mesi, da solo, in una casa di legno in un luogo come quello, bellissimo quanto isolato, posto nel bel mezzo dei boschi alpini. E' sposato, in pensione da dieci anni dopo aver fatto l'autista, ma ha deciso di intraprendere quell'attività. Pensate che quando, passati lì alcuni mesi, è giunto il momento di lasciare la malga, arriva a piedi, con il gregge di pecore, fino in Veneto. Ho capito che per fare quella vita devi esserne veramente appassionato, altrimenti, come farei io, non resisterei neanche un giorno lì, da solo.
Mi fanno ancora male le gambe per via di oggi, ma in compenso ora, con una istologia in meno da dare, posso, almeno per qualche giorno, far lavorare un pò il corpo e rilassare la mente, che ne ha davvero bisogno.

lunedì 30 giugno 2008

Voglia di vacanze...

Non ho dato istologia il 25, vado al 9, con la consapevolezza che questa volta lo devo fare, cercando, come sempre, di dare il meglio, e di non farmi prendere dall'ansia. Poi staremo a vedere. Può sempre capitare che le cose non vadano per il verso giusto, nel caso non bisognerà farne un dramma e ripartire.
Certo che sarebbe veramente il massimo far bene l'esame, per poi poter partire senza patemi e preoccupazioni per la montagna, dove l'ideale sarebbe rilassarsi un pò, magari facendo anche un pò di attività fisica, che negli ultimi tempi forse mi manca e si vede...ma forse chiedo troppo.
Intanto voglio fare i miei complimenti a tutti coloro che hanno già superato questo, diciamo, "scoglio".
In ogni caso non è facile studiare con questo caldo, e con queste giornate, in cui la tentazione sarebbe quella di mollare i libri e andare fuori.
Cambiando argomento, mi permetto, senza in alcun modo voler peccare di superbia, di esprimere la mia soddisfazione e il mio ringraziamento perchè è stato apprezzato il lavoro che mi ha portato a realizzare questo blog, che, ovviamente, come sapete, non terminerà di certo qui.
Sono molto contento anche per il buon numero di visitatori di queste pagine, che, spero, abbiano trovato qualcosa di utile o di interessante. Se non hanno trovato niente, li ringrazio comunque di essere passati!
Che dire, ci risentiamo presto...nel frattempo, mi raccomando, continuate a cliccare sul magazzino delle idee!

mercoledì 18 giugno 2008

Novanta minuti in cui non si pensa nemmeno agli esami...

Ce la farò a dare questo esame il 25? Mah, tutte le volte che ripasso qualcosa mi sembra di non averla mai studiata prima, non mi ricordo nulla, accidenti.
Ma, tant'è, tra una pagina di istologia e l'altra, bisogna anche un pò distrarsi; non troppo, perchè non c'è tempo, ma un pò sì.
E quale migliore occasione per aggiungere altra sofferenza e preoccupazione a quella che già è provocata dall'inesorabile avvicinarsi della data dell'esame? Piazzarsi davanti ad un maxischermo con amici e magari una pizza a seguire le sorti della nazionale di calcio! Quando vedo partite come queste soffro sempre un pò, e come io molti altri. Devo dire che le cose non erano cominciate bene qualche giorno fa, anzi molto male, ma per fortuna, anche grazie alla vittoria dell'Olanda di ieri sera, abbiamo passato il turno, battendo la Francia, in quello che ormai è diventato un vero e proprio "derby". Ce la faremo ora contro la Spagna? E' difficile, ma ci proveremo, confidando di poter ripetere le serate vissute un paio di anni fa in occasione del mondiale. La speranza è l'ultima a morire....
Finita la partita, però, sotto l'ormai abituale ed impietoso rovescio temporalesco, si ritorna tutti a casa, per rimettersi al "lavoro" la mattina successiva, ripensando agli esami, e, sotto sotto, ricordando con nostalgia il tempo in cui al 9 di giugno si chiudevano i libri e si staccava completamente la spina.

domenica 8 giugno 2008

E' l'ora di sconfiggere i pregiudizi

L'altro giorno mi è capitato di leggere una notizia apparsa su Internet, che, per usare un eufemismo, definirei "spiacevole".
La ditta tedesca Media Markt, che vende elettrodomestici e televisori, ha lanciato sulle tv nazionali quattro, veramente "geniali", spot, in cui viene raffigurato l'italiano medio stereotipato.
Il protagonista, impersonato da un attore tedesco, segna un carattere in ogni video: c'è l'italiano macho e ruffiano che sbava dietro ad ogni donna che passa, c'è l'italiano truffatore che frega un amico, l'italiano imbroglione che "mentre i tedeschi comprano i televisori, lui compra gli arbitri", come se tutto il popolo italiano impiegasse il suo tempo a corrompere i fischietti, e come se in Germania, tre o quattro anni fa, non ci fosse stato uno scandalo partite truccate, tanto per dire.
Per finire, a chiudere il fantastico quadretto ideato da più che discutibili menti pubblicitarie, ci sono altri epiteti, ormai purtroppo celebri, quali mafiosi, ladri e così via.
Io credo che cadere in questi assurdi e anacronistici pregiudizi sia una cosa veramente di basso livello. In Germania ci sono dei giornali non nuovi a queste cose: mi ricordo che, al tempo dei mondiali di calcio di due anni fa, fu fatta partire una notevole campagna antitaliana, culminata con l'invito di una televisione pubblica a non consumare nei nostri ristoranti.
D'altra parte, io stesso mi guardo bene dall'esprimere pregiudizi, per esempio, sulle nazionalità degli immigrati che ci sono in Italia. Pur sapendo che una parte di loro, come fanno anche del resto diversi italiani, delinquono e basta, e per questo andrebbero espulsi, non mi dimentico mai, conoscendone anche alcuni, che ce ne sono migliaia che lavorano e si danno da fare, e che perciò vanno riconosciuti e rispettati.
Giudicare in modo offensivo un'intera popolazione, generalizzando per colpe commesse da pochi, o in ogni caso non da tutti, è una cosa davvero scorretta e triste. Pertanto, spero e confido che la maggior parte dei tedeschi non la pensi in questo modo, e che i promotori di questa pubblicità se ne accorgano e si rendano conto della stupidità della loro idea.

giovedì 5 giugno 2008

Imparare in modo diverso - Compito 9

Leggendo i commenti di altri studenti, anche a me è venuta voglia di scrivere alcune considerazioni su quello che mi ha dato questo corso.
Nel questionario ho scritto che per me questo insegnamento di informatica è stato una guida alla scoperta del mondo del web 2.0. Può sembrare banale, e forse lo è davvero, ma è stato realmente così: prima d'ora, certo, utilizzavo internet, ma ignoravo del tutto molte cose. Non avevo mai provato l'esperienza di curare personalmente un blog, cosa che, come ho scritto qualche giorno fa, ho trovato affascinante e che continuerò a fare in futuro; non conoscevo servizi come Twitter, che ora uso stabilmente, praticamente ogni giorno.
Un'altra cosa che ho apprezzato forse più di tutte è la diversità di questo corso: mi sarei aspettato varie lezioni su argomenti di informatica, appunti da prendere; le cose che abbiamo avuto modo di fare, invece, non sono le classiche cose comuni a qualsiasi altro insegnamento, ma sono attività uniche, che non credo, purtroppo, potremo mai fare da nessun'altra parte.
Sono uniche, ma il bello è che, nonostante questo, hanno comunque un alto valore didattico. Scrivendo sul blog, leggendo quelli degli altri, scoprendo le funzioni di PubMed, di Twitter, di Google Docs, Google Maps, e chi più ne ha più ne metta, ho imparato molto. Molto di più di quanto non avrei fatto studiando su un libro.
Ma la cosa più importante che abbiamo avuto modo di capire è quanto sia utile aiutarsi fra studenti. Ho scoperto uno strumento come Medwiki, che prima non conoscevo e che invece mi è stato d'aiuto. C'è più coesione, in alcuni di noi vedo adesso la volontà di far avere anche agli altri il materiale di cui sono in possesso; e per buona parte è grazie ai temi che in questo corso di informatica ci sono stati proposti.

lunedì 26 maggio 2008

Pensieri di fine corsi

E' passata un'eternità dal mio ultimo intervento sul blog, e mi dispiace. Il tempo in questi giorni è stato sempre di meno, tra corsi, studio e diversi pomeriggi a Firenze per i laboratori. In parte è anche, però, un pò colpa mia, perchè effettivamente un quarto d'ora per occuparsi di questo blog, che non è niente rispetto a quanto gli dedicavo fino ad un mese fa, si può sempre trovare.
Mancano pochi giorni alla fine delle lezioni, venerdì ci congederemo con molti, che probabilmente rivedremo la mattina in cui faremo gli esami! Ed ecco dunque la nota più dolente. Ormai manca meno di un mese all'appello di istologia del 25, restano ancora un bel pò di cose da puntualizzare, ed io comincio ad avvertire un pò di preoccupazione. Ascoltando il racconto di questo esame che mi hanno fatto alcuni miei amici che ora frequentano il secondo anno, la componente di imprevedibilità sembrerebbe veramente rilevante: ovviamente l'importante è dare sempre il massimo per arrivare il più preparati possibile, e poi staremo a vedere.
In ogni caso, voglio, anche in futuro, portare avanti questo blog; è una cosa che questo corso mi ha permesso di realizzare, che apprezzo e che ormai sento mia. Per questo mi dispiacerebbe chiudere tutto, come se niente fosse. Spero che anche altre persone ci pensino prima di abbandonarlo definitivamente: sarebbe bello vedere, tra qualche anno, come si saranno evolute queste nostre "creazioni", di pari passo alla nostra crescita sia umana che professionale.

martedì 6 maggio 2008

I risultati di uno studio sul tessuto adiposo

Ormai siamo arrivati a maggio, proseguono i corsi e si avvicina istologia... Mi permetto di fare ancora un in bocca al lupo a chi domani ha il test di anatomia. Non state troppo in ansia mi raccomando, è una cosa abbastanza "normale", se avete studiato non ci dovrebbero essere grossi problemi.
Curiosando su internet, ho scovato una cosa interessante: visto che siamo in tema di istologia, parliamo a proposito del tessuto adiposo.
Secondo un recente studio, il numero di adipociti che si acquisiscono nell'infanzia rimane costante poi per tutta la vita. Si potrà riuscire a diminuire la dimensione delle cellule adipose che costituiscono il tessuto adiposo bianco interno, quello che è localizzato a livello addominale, ma non si riuscirà a diminuire il loro numero.
Questo risultato conferma una vecchia teoria, secondo la quale si acquisisce peso da adulti non tanto perché aumentano gli adipociti, quanto perché si accumulano grassi in quelli che si hanno fin da piccoli: quanti più adipociti ci sono, tanto più facilmente il grasso trova possibilità di depositarsi. Ma dalla ricerca svedese è emerso anche un altro risultato: se è vero che il numero di adipociti rimane lo stesso per tutta la vita, è però stato verificato che esiste un ricambio costante, e ciò lascia intravedere la possibilità di mettere a punto nuove cure anti-obesità. Qui trovate l'articolo integrale con tutti i dettagli dell'esperimento condotto in Svezia:

http://www.corriere.it/salute/08_maggio_05/cellule_grasso_d3402092-1ab3-11dd-b32c-00144f486ba6.shtml

Questa ricerca non fa altro che confermare, secondo me, l'importanza di controllare l'alimentazione fin dai primi anni di vita: purtroppo mi capita di vedere in giro sempre più bambini e ragazzi sovrappeso o, peggio ancora, decisamente obesi. I genitori, in prima persona, dovrebbero stare attenti che il proprio figlio mangi cose sane e nella giusta misura, e non il cosiddetto "junk food". Anche noi, purtroppo, ormai allontanatici dalla vecchia "dieta mediterranea", rischiamo di uniformarci alla situazione americana, dove il tasso di obesità ha raggiunto livelli molto alti, per via dell'alimentazione a dir poco scorretta e non bilanciata, causa, tra le altre, di malattie cardiovascolari, che rappresentano oggi, nei paesi occidentali, la prima causa di morte.
Trovo poi sbagliata la convinzione, diffusa in non poche persone che hanno problemi di peso, che basti qualche pasticca o qualche trattamento, per risolvere tutto; è un problema di abitudini alimentari: bisogna mangiare il necessario ed in modo da soddisfare il fabbisogno di ogni sostanza. Così come non serve neanche affrontare diete ferree; una volta terminata questa, accade spesso che si ricomincia a mangiare come prima, e non si è risolto nulla. La cosa migliore rimane sempre l'esercizio fisico, che, se fatto con un pò di regolarità, permette di dimagrire e tonificare, al contempo, la muscolatura, lavorando magari all'aria aperta.

lunedì 28 aprile 2008

L'assurda crudeltà di un "padre"

Risale a ieri una notizia che è apparsa su tutti i telegiornali e che mi ha veramente sconvolto, per non dire altro.
Un uomo austriaco di 73 anni, Joseph Fritzl, ha tenuto rinchiusa per 24 anni sua figlia maggiore in uno scantinato buio, senza finestre, e l'ha costretta, attraverso violenze continue, ad avere rapporti con lui, tanto da mettere al mondo sette figli. Sembra addirittura che il piccolo corpo del settimo, morto poco dopo la nascita, sia stato portato via e bruciato dall'uomo. Dico uomo per non definirlo padre perchè mi sembra una bestemmia, ma anche uomo è un termine che non gli si addice affatto.
Tre di questi figli, di 19, 18 e 5 anni, sono sempre vissuti nello scantinato con la madre, e non hanno mai visto neanche la luce del sole. Fritzl portava loro ogni tanto cibo, acqua e vestiti. Ai vicini aveva raccontato che la figlia si era aggregata ad una setta religiosa.
La triste vicenda è stata scoperta perchè una dei tre figli segregati è stata ricoverata in gravi condizioni all'ospedale, ed i medici hanno voluto parlare con la madre. Una volta libera, la donna, che oggi ha 42 anni, ha raccontato tutto. Fu attirata da Fritzl nello scantinato dello stabile dove aveva un laboratorio quando ne aveva 19, il 28 agosto del 1984. In questo vasto locale senza finestre, insonorizzato, è stata drogata e ammanettata. Da lì non è più uscita. Per lei era impossibile liberarsi, dal momento che per accedere a questo scantinato c'è una piccola porta nascosta del quale solo l'uomo conosceva la combinazione.
E' una vicenda che mi è parsa incredibile nella sua crudeltà e orrore. Come si può fare una cosa del genere? E' inconcepibile. Questo individuo è un mostro, a tutti gli effetti. E che nessuno tiri fuori la storia che è affetto da infermità mentale, perchè quella organizzata a suo tempo per la figlia fu una trappola studiata, e organizzata nei minimi dettagli (bunker insonorizzato perchè nessuno sentisse le sue grida, porta con combinazione ecc). A ciò si aggiungono le ripetute e vergognose violenze sessuali compiute su di lei, per cui, a questo punto, mi viene spontaneo dire che bisognerebbe veramente riconsiderare la possibilità della castrazione, chimica o non.
Un'altra cosa che mi lascia senza parole è il pensare che questi tre poveri ragazzi sono stati tenuti rinchiusi lì dentro fin dalla nascita. Non hanno mai visto la luce del sole. Di una cosa che a noi sembra normalissima, loro, prima d'ora, non hanno mai potuto godere. Sono stati privati di amicizie, istruzione, felicità. Sono stati privati della loro vita. Questo ci deve far riflettere sulla gravità incommensurabile di quello che ha commesso questo mostro. Alla fine di tutto ciò, mi domando, ci potrà mai essere una pena solo lontanamente paragonabile al dramma che hanno passato queste quattro persone? Dovrebbe essergli riservata la stessa straziante angoscia, la stessa solitudine, lo stesso orrore che loro hanno vissuto, e forse, un giorno, si renderebbe conto di quello che ha fatto.

http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/esteri/prigione-austria/1.html

giovedì 24 aprile 2008

Occhio alle truffe telefoniche!

Qualche mese fa, la Polizia Postale rese noto ai media che stavano arrivando, nei telefoni fissi degli utenti italiani, alcuni messaggi preregistrati da una voce femminile che annunciava la vincita di cospicui premi (tv, viaggi ecc) con l'invito per i malcapitati a contattare numeri a pagamento che iniziano con l'899. La voce cominciava con la descrizione dei premi vinti, prima che la linea cadesse, e l'utente, non avendo saputo come fare a ritirarli, richiamasse, spendendo altri soldi.
Adesso l'ultima frontiera della truffa è quella degli sms sui telefonini: è già successo a molte persone, ed anche a mia madre, a cui è arrivato il seguente: "Hai dei nuovi messaggi in segreteria. Per ascoltarli chiama subito 899170128". Se vi arriva un sms di questo tipo, che vi chiede di chiamare un 899 per un servizio che, tra l'altro, non avete richiesto (la segreteria ognuno ce l'ha già), cancellatelo subito, come ho fatto fare a mia madre, perchè sicuramente è una truffa. Chi chiama questi numeri, infatti, viene fatto attendere svariati minuti, prima che la linea puntualmente cada. Per ogni minuto il costo è ovviamente spropositato, ed il tutto viene intascato dai gestori di questi fantomatici 899, numeri che spesso vengono creati ed utilizzati ad hoc finchè non si è raccolto, truffando, una certa cifra; dopodichè vengono chiusi e ne vengono creati di nuovi.
Quindi, mi raccomando, fate attenzione e ricordatevi che spesso, come in questi casi, fidarsi è bene e non fidarsi è meglio.

martedì 22 aprile 2008

"I have a dream" - Realizzare il "sogno" - Compito 8


Ho seguito con grande attenzione oggi pomeriggio il discorso del professore De Bernard. Ho trovato di importanza assoluta, tra le altre, soprattutto alcune cose che ha detto.

Innanzitutto, penso che gli vada senza dubbio riconosciuto il merito di aver fatto autocritica e di aver cambiato il suo insegnamento della biochimica presso l'Università di Trieste, essendosi reso conto che i suoi studenti non riuscivano a rendere per quelle che, in realtà, erano le loro capacità. Il metodo adottato, quello di ridurre al minimo le lezioni ex cathedra e di far lavorare gli studenti in gruppi di dieci, è peraltro molto interessante ed intelligente. Compito del docente è a questo punto affascinare gli studenti, e stimolarli all'autonoma scoperta della materia, senza dimenticare di porne lo studio nel contesto con le altre strettamente connesse. I risultati del suo metodo, della sua voglia di migliorare, muovendosi in prima persona e collaborando con i ragazzi, sono stati evidenti. Il prof. De Bernard è riuscito a realizzare una didattica nuova, anche accordandosi con gli altri docenti, in modo che i ragazzi potessero dedicare tre mesi solo allo studio della biochimica. Questa è una cosa che a noi, ma non solo, manca: i corsi sono, purtroppo, molto fitti ed è difficile anche apprezzare pienamente una materia, perchè non si ha tempo di scoprirla fino in fondo.
Ciò che mi ha colpito maggiormente è stato quando, parlando a proposito dell'umanità, che si richiede alla figura del medico e che l'università dovrebbe cercare di insegnare, il professore ha citato l'episodio, vissuto sulla propria pelle, del medico, che, senza un minimo di tatto, senza proferire alcun incoraggiamento o rassicurazione, comunica con una freddezza impressionante al paziente che ha un tumore, e se ne va. Questo aspetto fa riflettere: la cosa peggiore che può fare un medico è essere indifferente ai sentimenti del paziente, senza pensare che quest'ultimo si può sentire a disagio, impaurito, costretto a sottoporsi a numerosi esami e terapie, di cui nessuno si preoccupa di parlargli. Riflettiamoci su e facciamo sì che nessuno di noi diventi un giorno un medico di questo tipo. Studiare in questa facoltà offre opportunità di conoscenza ampie e variegate; spetta a noi mantenere una fondamentale visione d'insieme nel nostro modo di procedere. Questa, oltre ai vari aspetti clinici, comprende anche il lato psicologico ed umano delle persone che si rivolgono al medico.

La formazione di professionisti a 360 gradi, a partire da noi giovani studenti, che lui considera un patrimonio, penso sia il punto fondamentale del "sogno" del professor de Bernard.

domenica 20 aprile 2008

Il tempo passa, il tuo ricordo resta

Riporto oggi, nella vigilia dell’anniversario, le riflessioni che scrissi due giorni dopo la morte di Daniele.
“ Non ci sono parole per descrivere quello che è accaduto. Lui era un amico, un amico di tutti.
La mattina era venuto al liceo a farci visita. Sembra impossibile passare in poche ore dal vedere una persona ridere e scherzare, raccontando ai suoi ex professori e a noi le sue esperienze all’università, i suoi risultati, le sue aspirazioni, e poi ricevere la notizia terribile da mia madre, e la sera del giorno stesso vederlo lì, disteso su di un bianco, anonimo lettino, in una fredda stanza di una piccola cappella.
Mi sono chiesto mille volte, inutilmente, come sia possibile una cosa del genere.
Di fronte ai suoi occhi celati dalle bende, di fronte ai tratti del suo volto divenuti lividi, così diversi dal sorriso che sempre vi era stampato, di fronte al dolore struggente della madre, colpita da una tragedia incommensurabile come questa, che le ha portato via l’unico figlio, un figlio che non poteva volere migliore e su cui aveva riposto tutto il suo amore, non ho potuto far altro che riflettere, riflettere sul carattere effimero della vita umana. Tutto quello che abbiamo costruito con determinazione ed impegno, tutto quello in cui crediamo e che abbiamo lottato per ottenere, può essere spazzato via in un colpo solo.
Queste cose ti fanno veramente capire quanto siamo impotenti di fronte alla morte. L’uomo è veramente solo nel mare del destino e ne può venire sommerso in qualsiasi momento.
Che senso ha tutto questo? Perché tanto dolore?
Forse non riusciremo mai a trovare una risposta, semplicemente perché una risposta non c’è: tutto questo esiste e basta, e noi non possiamo farci nulla, se non limitarci ad assistere.
Oggi pomeriggio, al funerale, ho assistito a tutto l’affetto che tantissime persone hanno tributato a Daniele, sentimento che solo una persona straordinaria nella sua semplicità come lui può far scaturire in tutti.
Il tempo passerà, ma il tuo ricordo rimarrà indelebile nei nostri cuori.
Da oggi, in un pomeriggio di primavera, un nuovo angelo popola il cielo.”

23 aprile 2007



To A Friend

You were and you’ll never come back
You want to become someone
But the cruel destiny didn’t agree.

Now that you lie in this nonsense land
Where are your dreams, your hopes,
Your brightening future time?

Sometimes it’s difficult to believe
That there is a sense in our fragile lives
That seem to be swept away in a moment
By a puff of wind.

We will never see again
Your friendly smile, your familiar face.
We will never see again a friend.

But your memory will never be forgotten,
It will live forever in our hearts.

Human life covers only a short period
But what you have done still remains,
And either death or time will cancel it.

We mustn’t be worried about you,
Because you had left us here
But you’d taken the lift for heaven,
And you’re still walking next to us
As when we argued about a math problem,
About all things a young man like you could be interested in.

You’ll not be able to come back again as a man,
But I’m sure you’ll do it as an angel,
And you’ll support us in difficulties.


Luca Visani

giovedì 17 aprile 2008

Un poeta a Santa Maria Novella

Vi racconto una cosa che mi è successa proprio oggi pomeriggio rientrando dall'università, dove ho avuto il laboratorio di istologia.
Mi trovavo verso le 5 e mezzo alla stazione di Santa Maria Novella con Francesco, alias KungFuPanda. Siamo seduti su una panchina al binario 15 quando, ad un certo punto, ci si avvicina un uomo, magro, più o meno sulla cinquantina. All'inizio penso che sia uno di quelli che chiedono qualche euro per il biglietto. In realtà dice di vivere di poesia, e ci porge un fascicoletto contenente alcuni suoi componimenti e la biografia, aggiungendo che sta cercando di far pubblicare il suo libro che le raccoglie tutte. Per questo ci chiede di fargli un offerta libera. Gli diamo qualche euro, ci ringrazia e ci saluta.
Apriamo il fascicolo. All'interno troviamo una riflessione intitolata "Personaggi fiorentini", che mette a confronto la Firenze di oggi con quella che fu e si chiude con "è un piccolo mondo caotico e/ vile…/ dove l’indifferenza è l’arte assoluta…”.
Dalla biografia scopriamo che Pino Nazario Passa è in realtà il suo nome d'arte, che ha vissuto per un pò di anni in Francia, dove si è sposato, e che adesso vive a Pisa.
Un altro componimento che abbiamo trovato nel fascicolo si intitola "Notte stellata", come il quadro di Van Gogh, e racconta di un amore ormai perduto. La sua poesia non sarà la più aulica dal punto di vista letterario, ma ho trovato sincerità nelle sue parole, e mi sono ricreduto rispetto alla prima impressione che quest'uomo mi aveva destato.
La riporto qui di seguito.


"Notte stellata"

Il vuoto della notte gira nel cielo e canta.
Io l’amo e a volte anche lei mi ama.
Come si fa a non amare i suoi grandi occhi?
Nelle notti come questa la tenni tra le mie braccia
La baciai tante volte sotto il cielo infinito.
Pensare che non c’è, sentire che l’ho persa,
La notte è stellata e lei non è con me. È tutto!!
No… La mia anima non si rassegna di averla…
Perduta.
Come per avvicinarla,
Il mio sguardo la cerca, il mio cuore
La cerca e lei non è con me.
La mia voce cerca il vento per farmi ascoltare
Da lei, la sua voce, i suoi occhi infiniti,
Ma è così breve l’amore?
Questo è l’ultimo dolore che lei mi procura,
E queste sono le ultime parole che io le
Dedico...

lunedì 14 aprile 2008

Un account di Twitter...in vendita


Aggiornando i feed, mi sono imbattuto in questa curiosa notizia. Potete trovare l'articolo per intero nei miei elementi condivisi, scorrendo un pò la pagina. Qui ne riporto il "succo".
Andrew Baron, creatore del notiziario on line Rocketboom, ha deciso di mettere in vendita su eBay il proprio account di Twitter, sostenendo di essersi reso conto di non averlo utilizzato nel modo corretto e di volere, per questo, aprirne un altro. Baron non intende però cancellarlo, ed ha deciso di venderlo, affermando che si tratta di un buon affare, visto anche il numero dei followers, che sono attualmente 1492. Tutto ciò può suscitare delle obiezioni. Innanzitutto, secondo voi è giusto vendere il proprio account? Al momento le condizioni di utilizzo del servizio non lo impediscono. C'è chi sostiene, però, come si legge nell'articolo, che Twitter potrebbe provvedere alla cancellazione dell'account una volta avvenuta la vendita. Il mio parere è che stiamo parlando di qualcosa di personale. Tutti utilizziamo Twitter per far sapere qualcosa di noi: non credo che acquisterei mai un account da un'altra persona, proprio perchè ognuno lo personalizza e interagisce con i followers che vuole e come vuole. Certo, una volta acquistato lo si può modificare completamente, ma a questo punto tanto vale crearsene gratuitamente uno nuovo, anzichè spendere, come sta avvenendo nell'asta su eBay, 1000-1500 dollari, a meno che non si vogliano utilizzare i tanti followers di quell'account per la diffusione o la propaganda di qualcosa.
Vediamo un pò come si concluderà la vicenda.
A presto.

giovedì 10 aprile 2008

Ancora compito 6 - Il potere del sorriso

Non l'ho fatto prima, ma adesso mi piacerebbe esprimere la mia opinione sul progetto "M'illumino d'immenso", che ci è stato presentato martedì al seminario, richiamando l'importanza che riveste, a mio modo di vedere, un'attività di questo tipo.
Già il nome che è stato scelto, quello della breve quanto densa di significato poesia di Giuseppe Ungaretti, è di per sè indicativo, e mi fa subito pensare allo scopo dell'opera di queste persone: far illuminare con un grande sorriso il volto di tutti quei bambini che si trovano, purtroppo, in una stanza d'ospedale. Questo tipo di terapia, la clownterapia, fu ideata da Hunter "Patch" Adams, ed è una terapia olistica: considera il paziente nella sua complessità e totalità, poichè, oltre ad essere un caso clinico, è prima di tutto una persona, in questi casi addirittura un bambino, il quale ha bisogno di vivere serenamente un'esperienza che si può, purtroppo, verificare come quella dell'ospedale. Ha bisogno di sentirsi, per quanto possibile, a casa, sicuro, ed il lavoro di tutte queste persone è rivolto proprio in questa direzione. La loro attività presenta senza dubbio affinità con l' "I Care" di Don Lorenzo Milani, di cui abbiamo parlato martedì: a loro "sta a cuore" la serenità dei piccoli degenti, sta a cuore questo progetto, che mi sembra portino avanti con grande determinazione, nonostante la terapia del sorriso incontri ancora qualche resistenza ad essere accettata, soprattutto da parte delle grandi case farmaceutiche.


Hunter "Patch" Adams

martedì 8 aprile 2008

Compito 6 - Aiutiamoci condividendo

Dovendo essere sincero, non avrei mai pensato che un seminario potesse essere così ricco di colpi di scena...
Mi ricordo che nella prima parte il prof ha parlato di una cosa importante: ovvero di quanto sia fondamentale, anche per un medico, essere capace di stupirsi. Stamattina io l'ho certamente fatto...
Quando quel ragazzo ha strappato il microfono di mano alla prof Belingieri, ho pensato che fosse veramente arrabbiato e che la situazione stesse degenerando...infatti sono rimasto per qualche istante a bocca aperta interdetto...Che dire, faccio davvero i miei complimenti a tutti per l'idea che avete avuto ed anche per la sua ottima riuscita...

Credo che alla fine di questo seminario siamo riusciti a capire che, certo, i diritti d'autore esistono, preservano in molti casi il prodotto di un duro lavoro, e vanno quindi rispettati; dall'altra parte, però, non dovrebbero essere eccessivamente restrittivi, come ad esempio nel caso della ragazza del fumetto che vuole girare un documentario. Non dovrebbe poi, secondo me, essere considerato reato condividere in rete del materiale. Specialmente materiale didattico, come nel caso di MedWiki, che può servire a tutti, come sappiamo bene. Oltretutto, questa forma di condivisione permette di accrescere anche la coesione tra le persone, in particolar modo tra noi, che vivremo una buona parte dei prossimi 6 anni a stretto contatto, dal momento che ognuno, con il suo lavoro, è messo nelle condizioni di aiutare gli altri. Per questo mi impegnerò sicuramente a condividere su MedWiki qualsiasi cosa utile ed interessante che dovessi realizzare ( spero) nei prossimi anni, e mi auguro vivamente che lo facciano in molti: non costa fatica e l'aiuto che si può dare, ma anche ricevere, è grande.

lunedì 7 aprile 2008

Compito 5 - Il contesto della realtà aiuta a capire la matematica

Riallacciandomi a quanto scritto dal professore e da Lee LeFever, vorrei fare qualche breve riflessione. Innanzitutto dico che non mi sembra condivisibile l'opinione di tutti coloro che sostengono che la matematica o la sai fare da sempre o sei destinato a non impararla e a non apprezzarla mai. Secondo me quello che manca spesso nell'insegnamento della matematica, e che si riflette nell'idea che se ne fanno gli studenti, è il far capire che essa non va concepita solo come qualcosa di profondamente distante da noi, ma bensì come applicata nel contesto della realtà ed anche a quello che ci piace.

Basta pensare ad una cosa qualunque, ed ecco che facilmente troveremo un aspetto della matematica applicabile ad essa.

Per esempio, se ci piace giocare al lotto, ci vengono subito in mente le probabilità ed il calcolo combinatorio. Ci piace osservare le comete: ebbene queste nel muoversi descrivono parabole. Addirittura, spingendosi un pò oltre, si possono ritrovare fondamenti di trigonometria nel gioco del biliardo. E così via, gli esempi che si possono fare sono praticamente infiniti.

Questo è il bello di questa materia e quello che potrebbe essere veramente di aiuto ai ragazzi. Sicuramente molti di coloro che pensano di avere un' innata negazione per la matematica comincerebbero a non scoraggiarsi e ad apprezzarla di più.

Io stesso, all'inizio del liceo, ho avuto un momento di difficoltà nel mio rapporto con la materia. Poi le cose sono nettamente migliorate, anche pensando al fatto che la matematica è tutta attorno a noi, ed è nostro compito "scoprirla". Un altro suo grande pregio consiste nell'essere probabilmente la cosa più inopinabile che esista. In tutte le parti del mondo, il risultato (corretto ovviamente!) di una disequazione, di un problema di geometria ecc sarà sempre lo stesso, e nessuno potrà ragionevolmente obiettare niente.

Concordo quindi con l'idea che sia necessario cercare di migliorare il suo insegnamento, contestualizzandola in ogni suo aspetto ed evitando, soprattutto, che essa diventi solo uno "snocciolamento" di formule e dunque un esercizio puramente mnemonico.

sabato 5 aprile 2008

Compito 3 - Alla scoperta di PubMed


La pratica medica e la stessa progettazione della ricerca richiedono aggiornamenti rapidi ed esaustivi: la disponibilità di un database aggiornato come PubMed permette di avere accesso a tutte le pubblicazioni, ovviamente in lingua inglese, delle principali riviste scientifiche mondiali.
Digitando il nome di una patologia purtroppo molto diffusa come l’ “Alzheimer disease”, ho ottenuto oltre 44000 citazioni bibliografiche di articoli pubblicati dal 1963 ad oggi, di cui è possibile recuperare l'abstract o il full text.

Indagando, ho scoperto che l’incidenza di questa malattia è statisticamente maggiore nelle donne, con lo 0,7% di popolazione malata tra i 65 e i 69 anni. La percentuale sale, ovviamente, nella fascia d’età 85-89, con il 14,2% per le donne e l’8,8% per gli uomini. Recenti studi sembrano inoltre confermare che alcuni componenti nutrizionali, come gli acidi grassi omega 3, alcune vitamine B o le vitamine E e C, sono in grado di contrastare specifici aspetti dei processi neurodegenerativi.
Di grande utilità mi è sembrata la sezione relativa agli acidi nucleici, dove si può trovare il modello dei cromosomi umani, la loro struttura, l’identificazione e la sequenza dei geni. E' possibile anche leggere la lista delle pubblicazioni dei vari autori e consultare tutti gli articoli apparsi nei numeri di una determinata rivista.
Penso che uno strumento come PubMed sia ormai diventato, per molti aspetti, indispensabile per medici e ricercatori, e questo testimonia il fondamentale contributo di internet anche a sostegno del progresso della medicina.

n° di parole: un pò più di 200... (239)

La quiete dopo la tempesta...

Dopo un pò di tempo, a dir la verità un pò troppo, e me ne scuso, torno finalmente ad aggiornare il blog. Purtroppo in questi ultimi giorni mi sono dedicato esclusivamente ad anatomia, avendo il test il 3 aprile, e non ho avuto molto tempo a disposizione. Tra l'altro, nei due giorni precedenti, come sempre del resto, ero in uno stato d'ansia crescente. Penso poi che dovrei smettere con tutte le paranoie e i dubbi esistenziali che mi vengono una volta fatto l'esame...
Sono anche rimasto indietro di qualche compito, ma provvederò subito a rimettermi in pari.
Per chi ancora non ha fatto il test, vi consiglio di non farvi scoraggiare (come stava succedendo a me) da quelli che trovate su internet e che anche io ho pubblicato in un precedente post: in realtà, salvo forse qualche domanda un pò insidiosa su cui può non essere difficile cascare, il test al computer che ci propongono è più semplice, ed anche i 45 minuti, che a me, come ad altri, non sembravano tantissimi, in verità bastano ed avanzano per ricontrollare il tutto.
Per il resto ogni cosa è al suo posto, o quasi, e mi posso concedere un paio di giorni di riposo, ma ahimè non di più, perchè poi c'è da cominciare seriamente istologia.
Per ora questo è tutto, mi raccomando un pò di relax ogni tanto concedetevelo tutti, che fa bene.
Ci vediamo alla prossima qui, ma anche su Twitter.

mercoledì 26 marzo 2008

Divertirsi non può voler dire morire

Ecco che, dopo un paio di giorni, a vacanze di Pasqua ormai terminate, torno a scrivere sul blog, preso dal raffreddore e dalla paura di non ricordarsi niente riguardo all'apparato locomotore...ma questa è un'altra storia.
Mi è stato chiesto, in un precedente commento, cosa ne pensi dei rave party alla luce della tragedia accaduta ultimamente a Segrate in cui è morto un ragazzo di diciannove anni. Sicuramente non è un tema facile ma certamente proverò a esprimere la mia opinione.
Partiamo innanzitutto dal capire con quali finalità sono nati i rave party. Navigando su internet, ho appreso che la parola inglese "rave" significa letteralmente "delirio", ma in senso più ampio indica la voglia comune di svincolarsi da regole e convenzioni socialmente imposte, oltre alla ricerca di una libertà totale, fisica e mentale.
I rave sono nati negli Stati Uniti negli anni Ottanta, trovando vita nelle fabbriche abbandonate delle metropoli, più precisamente a Detroit, per poi espandersi in Gran Bretagna e nel resto d'Europa. Inizialmente erano nati per stigmatizzare la condizione degli operai disoccupati, ed è dal periodo della loro diffusione in Inghilterra che sono diventati, purtroppo, teatro di consumo di sostanze stupefacenti.
Adesso, in altre nazioni europee, come in Francia, i rave sono stati dichiarati illegali se non autorizzati.
Andando al punto, è una cosa assolutamente normale che le persone abbiano voglia di divertirsi, ma se divertirsi significa rischiare la propria vita, come in questo caso, allora non è giusto. Purtroppo l'idea che qualche ragazzo ha, e qualcuno di questi lo conosco, è che per divertirsi bisogna per forza ricercare lo stato di euforia, prendendo magari una pasticca, due, senza pensare, o, peggio ancora, ignorando, le conseguenze gravi e talvolta, come abbiamo visto, letali che ci possono essere. La vita è così importante, e non può essere buttata in questo modo.
Va bene consentire lo svolgimento di qualche normale party in luoghi isolati, in modo che nessuno sia disturbato, ma dobbiamo fare in modo che essi non diventino dei supermercati della droga, come qualcuno teme. L'uso di sostanze stupefacenti, che non avviene solo nel corso dei rave, e che è purtroppo crescente in Italia, è un problema che riguarda tutta la società, non solo il mondo dei giovani, e va assolutamente stroncato in qualche maniera. Le soluzioni proposte sono varie, l'unica strada che sembra percorribile è quella di porre efficaci controlli, ma una cosa certa è che da parte di tutti è necessario un contributo per far sì che tragedie del genere non si ripetano più.
Mi farebbe ovviamente piacere ricevere commenti in merito. A presto.

lunedì 24 marzo 2008

Compito 1

Commento al blog di maestroalberto: http://www.maestroalberto.it/2006/11/07/le-widgets-trasformeranno-i-blogs-in-home-page-personalizzate/

argomento: Web Widgets



Ora come ora è sempre più difficile trovare blog dove siano presenti solo testo e qualche immagine. E’ crescente, infatti, l’abitudine tra i bloggers, compresi noi del resto, di arricchire le proprie “creazioni” attraverso l’utilizzo di web widgets. Questo probabilmente dipende dalla crescente esigenza, da parte di molti navigatori, di interagire e di collaborare sempre di più allo sviluppo comune di vari contenuti.
Le web widgets che molti siti mettono a disposizione sono innumerevoli e di tutti i tipi, e, soprattutto, come riportato anche da maestro alberto, ognuno può facilmente inserirle nel proprio blog. Si tratta, infatti, di applicazioni che presentano contenuti digitali che possono essere inseriti su un blog, semplicemente copiando ed incollando un codice html.
Molto probabilmente è questo aspetto che ne sta determinando il crescente successo.
Blogger consente di inserire qualsiasi widget sia di nostro gradimento nella propria sidebar , altrimenti le possiamo collocare all’interno di un post.
Tra i vantaggi che comporta il loro utilizzo c’è sicuramente la possibilità di aumentare l’interattività del proprio blog . Le web widgets, se utilizzate nel modo corretto, e non come pure e semplici decorazioni, aiutano secondo me a coinvolgere di più i lettori, rendendo maggiormente interessante il sito.

n° di parole: 199

venerdì 21 marzo 2008

Quiz a volontà

Cari amici studenti di medicina, siccome la verifica di anatomia (per chi ha deciso di farla il 31) si sta ahimè avvicinando, ho cercato anche io, come già kukas ha fatto, qualche altro sito web dove sia possibile fare qualche quiz, giusto per far crollare una volta per tutte le ultime speranze rimaste....
I link alle pagine che ho trovato sono questi:

http://www.my-personaltrainer.it/quiz-anatomia-origine-inserzione.htm

http://www.mininterno.net/begint.asp?ida=217

Per ora i miei risultati lasciano alquanto a desiderare, speriamo bene...
Ovviamente il nostro test non necessariamente sarà strutturato come questi, ma è pur sempre un buon allenamento.
Quindi che dire...buona fortuna e buona Pasqua a tutti! Ciao

martedì 18 marzo 2008

Boicottare i Giochi Olimpici?

Dopo quanto è successo e sta succedendo in Tibet negli ultimi giorni, è cominciata ad emergere, a livello internazionale, la proposta di arrivare a boicottare le prossime Olimpiadi di Pechino, che si terranno ad agosto.
La Commissione Europea si dice molto preoccupata per la situazione in Tibet, ma ritiene che il boicottaggio non sia la soluzione adeguata, perchè in questo modo "non si attuerebbe una risposta appropriata al problema dei diritti dell'uomo". Sempre ascoltando i telegiornali, ho appreso anche che il parere dei governi di nazioni come Francia e Germania è concordante con quello della Commissione, l'unico organo deputato a decidere in merito al boicottaggio, secondo il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Anche il Dalai Lama, pur sostenendo che la Cina ha compiuto un "genocidio culturale", sostiene che essa debba ospitare le Olimpiadi.
Ho, tuttavia, appreso che ci sarebbero diversi atleti, anche di primissimo piano, che stanno pensando di non recarsi a Pechino ad agosto. Il vicepresidente del Cio sta però cercando di convincerli a cambiare idea, poichè "la partecipazione sarebbe un gesto che verrebbe notato maggiormente dal pubblico rispetto ad un'assenza".
La mia idea è che decidere se boicottare o meno le Olimpiadi è molto difficile. Tuttavia bisogna, secondo me, arrivare a capire che esse sono, prima di tutto, un sano e pulito evento di sport, e non di business; ed un appuntamento così importante non si può tenere, a mio modo di vedere, in un luogo dove anche uno solo dei diritti inalienabili dell'uomo non sia rispettato. Personalmente ritengo che in Cina, come purtroppo anche in altre paesi, taluni anche influenti sulla scena mondiale, questo avvenga.
Mi ricordo di aver visto una volta uno spettacolo teatrale sulle pena di morte: ebbene, in Cina avvengono circa 3500 esecuzioni dichiarate per fucilazione ogni anno, ma molte di più sono quelle che vengono taciute. Si rischia la vita se si viene scoperti a navigare su siti di opposizione politica, e la spesa per il proiettile è a carico della famiglia del condannato.
Sarebbe necessario, finalmente, un impegno concreto da parte del governo cinese per cambiare realmente tutto questo: solo così le Olimpiadi potrebbero svolgersi in un clima consono allo straordinario evento di aggregazione che esse dovrebbero rappresentare.

mercoledì 12 marzo 2008

E' giusto o no operare chi è affetto da sindrome di down?

Un caso di cui ultimamente ho appreso e che sta suscitando numerose polemiche è quello che riguarda la volontà di una coppia di genitori inglesi di far sottoporre la loro bambina, affetta da sindrome di Down, ad un intervento di chirurgia plastica.
E' di oggi la notizia che il professor Francesco Mazzoleni, primario dell'unità di chirurgia plastica dell'ospedale di Padova, si dice pronto ad operare la bambina, raccogliendo quindi l'appello lanciato dalla famiglia inglese. Secondo Mazzoleni, che ha detto di avere intenzione di intervenire su lingua, occhi e orecchie, "modificare i tratti somatici di questi ragazzi potrebbe aiutarli anche nelle loro relazioni interpersonali, e che, pertanto, non c'è niente di male nel portare avanti questo tipo di interventi."
Contrario il parere di Anna Contardi, coordinatrice nazionale dell'associazione persone down, che sottolinea come " annullare i tratti somatici non migliora l'accettabilità sociale, perchè non è da questi che essa dipende, ma è invece necessaria, ai fini dell'integrazione, una maggiore educazione all'autonomia".
La situazione per il momento è questa, e, dopo averla presentata, vorrei fare qualche considerazione in merito.
Volendo essere sincero, non condivido la scelta della famiglia inglese. Ovviamente non conosco le loro motivazioni, ma non posso dire di essere d'accordo. Una figlia dovrebbe essere accettata ed amata sempre, in ogni caso; a maggior ragione in questa circostanza, standole vicino ed aiutandola a superare le difficoltà che può inizialmente incontrare nelle relazioni e nella vita di tutti i giorni. Perchè volerla sottoporre a tutti i costi a quest'operazione?
Ci sono moltissime persone down dotate di qualità straordinarie, di una sensibilità superiore anche a quella degli altri e che si sono perfettamente inserite. Sono persone da cui abbiamo sempre da imparare qualcosa. E allora, mi chiedo, è veramente opportuno effetture interventi chirurgici di questo tipo?
Sicuramente le opinioni di chi leggerà questo articolo potranno essere discordanti in merito a questa problematica, per cui sarebbe bello se anche voi diceste la vostra, oppore rispondeste onestamente alla domanda che vi pongo.

martedì 11 marzo 2008

Pensieri sparsi

Mentre porto (un pò) avanti lo studio di anatomia, pur non sapendo se si potrà fare o no l'appello del 31, continuo anche ad arricchire ogni giorno un pò di più il blog. Certo ancora manca molta roba, ma prima o poi ci metterò tutto, non vi preoccupate....
Ho voluto aggiungere di lato i link ad alcuni blog realizzati da persone con cui mi trovo molto bene e che meritano di essere visitati da tutti. Spero che vi piaccia anche l'orologio, un pò modello stazione, e che troviate interessanti gli elementi condivisi su reader, che periodicamente dovrò però cambiare per non mostrare sempre gli stessi articoli e le stesse notizie. Partendo dalla barra video, poi, se non ho sbagliato qualcosa, si dovrebbero poter vedere i video più cliccati su youtube.
Manca ancora una bella raccolta di foto di vario genere: a questo provvederò non appena avrò qualcosa di interessante.
A presto.

lunedì 10 marzo 2008

Tutto prosegue per il meglio...forse

Tra un pagina di anatomia e l'altra, pian piano sto cercando di ampliare il blog, anche se devo ammettere che inizialmente un pò di indecisioni le ho incontrate; dallo scegliere i colori della pagina all'aggiungere widgets.

Cambiando argomento, è da una settimana che sono ricominciati i corsi: è bello ritrovarsi di nuovo lì tutte le mattine, dopo il primo periodo denso di esami che abbiamo affrontato. Certo che, rispetto a prima, devo fare un enorme sforzo ogni giorno per riuscire a vincere il sonno ed alzarmi alle 6 e venti...ma non sono certo l'unico che non abita a Firenze e non mi devo lamentare.
Questa settimana cominciano anche i vari autoapprendimenti e laboratori che abbiamo di pomeriggio; per questo io, Daniele, Francesco ed altri ci siamo muniti della tessera per la mensa, che si trova sotto la casa dello studente in Viale Morgagni, e per giovedì sono state reclutate altre persone per fare una bella tavolata di studenti di medicina. Ovviamente non faremo confusione...

Vorrei concludere con una considerazione che, per quanto banale, reputo comunque importante, soprattutto per chi è studente come noi. Certamente abbiamo molte cose da fare, ognuno ha i suoi impegni aggiuntivi e i suoi problemi, ed è importante prendere sempre le cose con serietà e dare il massimo; ma secondo me qualche volta è bene anche saper sdrammatizzare e scherzarci un pò su, altrimenti diventa tutto più difficile ed anche le nostre relazioni con gli altri ne risentono.

Per il momento vi saluto. A presto

sabato 8 marzo 2008

Benvenuti

Innanzi tutto vorrei dare il benvenuto a tutti quelli che visiteranno ed interverranno (spero) su questo blog, praticamente appena nato.
Non ho mai curato con continuità un blog prima d'ora, ma, accogliendo con favore la proposta del professore, ho deciso, come tanti di noi studenti hanno fatto, di crearne uno.
Mi sembra che rappresenti una buona opportunità per ciascuno di noi di conoscere meglio altre persone, visto che siamo in molti e non abbiamo ai corsi l'occasione di confrontarci con tutti. Questo è invece importante dal momento che siamo, in un certo senso, compagni di sventura...
Da parte mia cercherò di impegnarmi il più possibile per fare di questo blog uno spazio che consenta di esprimere idee, richieste, pareri, non solo a me, ma a tutti quelli che lo vorranno.

La 5E in gita a Dublino

La 5E in gita a Dublino
Un ricordo del periodo liceale...