Riporto oggi, nella vigilia dell’anniversario, le riflessioni che scrissi due giorni dopo la morte di Daniele.
“ Non ci sono parole per descrivere quello che è accaduto. Lui era un amico, un amico di tutti.
La mattina era venuto al liceo a farci visita. Sembra impossibile passare in poche ore dal vedere una persona ridere e scherzare, raccontando ai suoi ex professori e a noi le sue esperienze all’università, i suoi risultati, le sue aspirazioni, e poi ricevere la notizia terribile da mia madre, e la sera del giorno stesso vederlo lì, disteso su di un bianco, anonimo lettino, in una fredda stanza di una piccola cappella.
Mi sono chiesto mille volte, inutilmente, come sia possibile una cosa del genere.
Di fronte ai suoi occhi celati dalle bende, di fronte ai tratti del suo volto divenuti lividi, così diversi dal sorriso che sempre vi era stampato, di fronte al dolore struggente della madre, colpita da una tragedia incommensurabile come questa, che le ha portato via l’unico figlio, un figlio che non poteva volere migliore e su cui aveva riposto tutto il suo amore, non ho potuto far altro che riflettere, riflettere sul carattere effimero della vita umana. Tutto quello che abbiamo costruito con determinazione ed impegno, tutto quello in cui crediamo e che abbiamo lottato per ottenere, può essere spazzato via in un colpo solo.
Queste cose ti fanno veramente capire quanto siamo impotenti di fronte alla morte. L’uomo è veramente solo nel mare del destino e ne può venire sommerso in qualsiasi momento.
Che senso ha tutto questo? Perché tanto dolore?
Forse non riusciremo mai a trovare una risposta, semplicemente perché una risposta non c’è: tutto questo esiste e basta, e noi non possiamo farci nulla, se non limitarci ad assistere.
Oggi pomeriggio, al funerale, ho assistito a tutto l’affetto che tantissime persone hanno tributato a Daniele, sentimento che solo una persona straordinaria nella sua semplicità come lui può far scaturire in tutti.
Il tempo passerà, ma il tuo ricordo rimarrà indelebile nei nostri cuori.
Da oggi, in un pomeriggio di primavera, un nuovo angelo popola il cielo.”
23 aprile 2007
To A Friend
You were and you’ll never come back
You want to become someone
But the cruel destiny didn’t agree.
Now that you lie in this nonsense land
Where are your dreams, your hopes,
Your brightening future time?
Sometimes it’s difficult to believe
That there is a sense in our fragile lives
That seem to be swept away in a moment
By a puff of wind.
We will never see again
Your friendly smile, your familiar face.
We will never see again a friend.
But your memory will never be forgotten,
It will live forever in our hearts.
Human life covers only a short period
But what you have done still remains,
And either death or time will cancel it.
We mustn’t be worried about you,
Because you had left us here
But you’d taken the lift for heaven,
And you’re still walking next to us
As when we argued about a math problem,
About all things a young man like you could be interested in.
You’ll not be able to come back again as a man,
But I’m sure you’ll do it as an angel,
And you’ll support us in difficulties.
Luca Visani
Fresella alla Moranese
12 anni fa
4 commenti:
tutto questo è meraviglioso, bravo luca...
Grazie Stefano, non è stato facile ricordare quel giorno, forse il più brutto della mia vita.
posso capire bene quello che hai provato...e che continui a provare tutti i giorni...anche io ho vissuto la tua stessa terribile esperienza...abbiamo perso Mario due anni fa, ma il dolore non passa...e, ancora, quando ti guardi intorno e capisci che non potrai più scherzare con lui, che non potrai più criticarlo per i suoi ritardi e che non potrai più neanche incrociare il suo sguardo, ti senti perso, vuoto...
in quei giorni ho pregato tanto, perchè si risvegliasse dal coma...poi è morto...e io ho avuto tanta paura, a tal punto da perdere la fiducia in tutto, di perdere la speranza.
poi devi ricominciare a vivere...ma vivi sempre dedicando un sorriso anche a lui!!
"Tempus transit, memoria manet" Questo è quello che abbiamo scritto su quel pezzo di stoffa fuori dalla chiesa, in quel maledetto giorno, ed il tuo post dimostra tutta la verità racchiusa in quella frase. é stato difficile andare avanti, ma è stato proprio lui ad aiutarci. Per esempio ogni volta che mi sento giù ripenso a la SUA frase, uno dei tanti insegnamenti che ci ha lasciato: "La vita è come uno specchio: ti sorride se la guardi sorridendo". Ciao Dani...
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