giovedì 17 aprile 2008

Un poeta a Santa Maria Novella

Vi racconto una cosa che mi è successa proprio oggi pomeriggio rientrando dall'università, dove ho avuto il laboratorio di istologia.
Mi trovavo verso le 5 e mezzo alla stazione di Santa Maria Novella con Francesco, alias KungFuPanda. Siamo seduti su una panchina al binario 15 quando, ad un certo punto, ci si avvicina un uomo, magro, più o meno sulla cinquantina. All'inizio penso che sia uno di quelli che chiedono qualche euro per il biglietto. In realtà dice di vivere di poesia, e ci porge un fascicoletto contenente alcuni suoi componimenti e la biografia, aggiungendo che sta cercando di far pubblicare il suo libro che le raccoglie tutte. Per questo ci chiede di fargli un offerta libera. Gli diamo qualche euro, ci ringrazia e ci saluta.
Apriamo il fascicolo. All'interno troviamo una riflessione intitolata "Personaggi fiorentini", che mette a confronto la Firenze di oggi con quella che fu e si chiude con "è un piccolo mondo caotico e/ vile…/ dove l’indifferenza è l’arte assoluta…”.
Dalla biografia scopriamo che Pino Nazario Passa è in realtà il suo nome d'arte, che ha vissuto per un pò di anni in Francia, dove si è sposato, e che adesso vive a Pisa.
Un altro componimento che abbiamo trovato nel fascicolo si intitola "Notte stellata", come il quadro di Van Gogh, e racconta di un amore ormai perduto. La sua poesia non sarà la più aulica dal punto di vista letterario, ma ho trovato sincerità nelle sue parole, e mi sono ricreduto rispetto alla prima impressione che quest'uomo mi aveva destato.
La riporto qui di seguito.


"Notte stellata"

Il vuoto della notte gira nel cielo e canta.
Io l’amo e a volte anche lei mi ama.
Come si fa a non amare i suoi grandi occhi?
Nelle notti come questa la tenni tra le mie braccia
La baciai tante volte sotto il cielo infinito.
Pensare che non c’è, sentire che l’ho persa,
La notte è stellata e lei non è con me. È tutto!!
No… La mia anima non si rassegna di averla…
Perduta.
Come per avvicinarla,
Il mio sguardo la cerca, il mio cuore
La cerca e lei non è con me.
La mia voce cerca il vento per farmi ascoltare
Da lei, la sua voce, i suoi occhi infiniti,
Ma è così breve l’amore?
Questo è l’ultimo dolore che lei mi procura,
E queste sono le ultime parole che io le
Dedico...

5 commenti:

Shunran ha detto...

"Io l’amo e a volte anche lei mi ama."

Stupendo questo verso.

KungFuPanda ha detto...

Veramente uno di quegli incontri che ti cambiano la vita... Non sarà certo un Montale, o un Ungaretti, ma almeno ha il coraggio di vivere la poesia in un mondo così razionale e grigio... A domani Luca!

martin hidalgo ha detto...

LA VERITA' E' CHE HO LETTO LA POESIA E' MI SEMBRA UN PLAGIO DAL POEMA 20 DI PABLO NERUDA, TROV REPUGNANTE UNA COSA DEL GENERE RUBARE IL LAVR ATRUI.

Anonimo ha detto...

Ho incontrato anch' io questa persona, che mi ha venduto questo libretto per pochi euro... Leggendo la prima poesia ,Personaggi fiorentini, mi sono immediatamente girato per vedere se era ancora li. Credo che se anche queste poesie non l'abbia scritte lui lo dipingono a pieno ..... O almeno io voglio creeremo... Giuseppe

Anonimo ha detto...

Sono perfettamente d'accordo con martin. quella poesia è un palese plagio del poema 20 che pubblico qui a seguito. Lei non è con me
Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
Scivere, per esempio: "La notte è stellata,
e tremano, azzurri, gli astri, in lontananza".
Il vento della notte gira nel cielo e canta.
Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
Io l'ho amata e a volte anche lei mi amava.
In notti come questa l'ho tenuta tra le braccia.
L'ho baciata tante volte sotto il cielo infinito.
Lei mi ha amato e a volte anch'io l'amavo.
Come non amare i suoi grandi occhi fissi.
Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
Pensare che non l'ho più. Sentire che l'ho persa.
Sentire la notte immensa, ancor più immensa senza lei.
E il verso scende sull'anima come la rugiada sul prato.
Poco importa che il mio amore non abbia saputo fermarla.
La notte è stellata e lei non è con me.
Questo è tutto. Lontano, qualcuno canta. Lontano.
La mia anima non si rassegna d'averla persa.
Come per avvicinarla, il mio sguardo la cerca.
Il mio cuore la cerca, e lei non è con me.
La stessa notte che sbianca gli stessi alberi.
Noi, quelli d'allora, gia' non siamo gli stessi.
Io non l'amo più, è vero, ma quanto l'ho amata.
La mia voce cercava il vento per arrivare alle sue orecchie.
D'un altro. Sarà d'un altro. Come prima dei miei baci.
La sua voce, il suo corpo chiaro. I suoi occhi infiniti.
Ormai non l'amo più, è vero, ma forse l'amo ancora.
E' così breve l'amore e così lungo l'oblio.
E siccome in notti come questa l'ho tenuta tra le braccia,
la mia anima non si rassegna d'averla persa.
Benchè questo sia l'ultimo dolore che lei mi causa,
e questi gli ultimi versi che io le scrivo.

La 5E in gita a Dublino

La 5E in gita a Dublino
Un ricordo del periodo liceale...